A quale appassionato fotografo – dilettante o professionista – non è mai capitato di sfogliare il proprio archivio e di sentire la necessità di rielaborare una foto scattata qualche anno prima?
Se la passione e l’entusiasmo rimangono inalterati, il gusto personale cambia, le abilità con la pratica e l’esperienza aumentano e – cosa non da poco – i software per lo sviluppo fotografico migliorano. Sempre.
Prendo la foto qui sotto come esempio. E’ stata scattata a fine 2011, ed elaborata in prima battuta in Adobe Camera Raw 5, versione di elaborazione 2010 (ritaglio in basso).
Nel ritaglio in alto, la stessa immagine è stata elaborata all’interno di Lightroom 4, versione elaborazione 2012 (ACR 7.4). Rispetto alla versione di elaborazione precedente nel modulo sviluppo sono stati migliorati tutti i controlli tonali (luci, ombre, bianchi, neri, esposizione e contrasto) e aggiunti nuovi algoritmi di mappatura dei toni per le immagini con contrasto elevato. Inoltre in LR4 sono stati aggiunte le nuove correzioni locali per il bilanciamento del bianco (temperatura e tinta), luci, ombre, disturbo e moiré.
Nella foto dell’esempio, è stato possibile trovare un bilanciamento del bianco (a mio avviso) migliore, l’immagine finale mostra un dettaglio maggiore e il contrasto generale della foto è migliorato in quanto è stato possibile agire in maniera più efficace sui vari gruppi di pixel suddivisi per luminosità (bianchi, neri, ombre, luci).
Ovviamente tutto questo ha un senso se si possiede il file RAW originale; se avessi scattato queste foto nel formato jpeg i margini di miglioramento sarebbero stati decisamente inferiori, non paragonabili. Se siete quindi appassionati fotografi e malati collezionisti di immagini come il sottoscritto…scattate in RAW, e negli anni a venire vi ritroverete un archivio “vivo” formato da negativi digitali da reinterpretare a piacimento.